17° FESTIVAL DELLA MUSICA E DELLA CULTURA CELTICA IN VALBRENTA
La Terra da sempre raccoglie i suoni della vita che essa stessa ha plasmato. La società moderna ci ha abituato a vivere in maniera distaccata il nostro rapporto con la natura; purtroppo molti dei nostri ragazzi, soprattutto quelli che vivono in città, non hanno mai toccato o semplicemente calpestato la terra perché fisicamente le città sono fatte di cemento, e l'hanno sepolta.
Noi esseri umani non ci rendiamo conto del fatto che il nostro pianeta esiste da molto prima della nostra comparsa. Noi non stiamo distruggendo il pianeta. Stiamo distruggendo noi stessi; ci stiamo, in altre parole, suicidando. E questo perché, oltre a danneggiare materialmente la nostra casa, cioè la Terra, che ci dà da vivere e ci ha fatto nascere, stiamo recidendo in modo direi definitivo il cordone ombelicale che ci lega alla natura, che non siamo ormai più capaci di ascoltare. Il cosiddetto progresso ci ha portato sempre più ad allontanarci da una condizione di comunicazione normale e naturale con il resto del creato. Non siamo più in grado di cogliere i messaggi anche più semplici e facilmente leggibili che ci vengono inviati da tutto ciò che ci circonda; pensare di tornare ad una vita priva di tutti gli orpelli tecnologici di cui ci siamo circondati è assurdo.
Non si tratta ... non si tratterebbe di percorrere a ritroso un cammino che non può essere percorso, basterebbe semplicemente imparare a correre di meno e a cogliere di più. Ad essere un po' più contemplativi nei confronti della bellezza che ci circonda. Un sentiero pulito, e quindi bello, è anche sano. Ascoltare il suono della Terra significa riappropriarci di equilibrio ed armonia.
Noi del Brintaal, anche se adoriamo far baccano in mezzo agli alberi e ballare con loro, poi, quando lo spettacolo finisce e torna il silenzio, li guardiamo negli occhi e senza parlare ci capiamo. È un momento impagabile. Ci siamo divertiti assieme, abbiamo cantato e bevuto birra assieme. E ora assieme ascoltiamo il rassicurante suono della Brenta. Ancora una volta.
L'accesso al festival, ai concerti e alle iniziative culturali sono assolutamente gratuiti.
La manifestazione avrà luogo anche in caso di maltempo.
PROGRAMMA DEL FESTIVAL DA SBATO 18 A DOMENICA 26 AGOSTO:
SABATO 18 AGOSTO, ORE 21.00
Inaugurazione del Festival con la cerimonia galiziana della Queimada accompagnata da Goloka Duo feat. Enrico Parolin, presso il bosco delle fontane.
DOMENICA 19 AGOSTO, ORE 8.00
Escursione alle sorgenti del Brenta e in canoa lungo le rive del lago di Caldonazzo con la guida del Prof. marco Lazzarotto (è necessaria la prenotazione al 3497425487).
Ritrovo in piazza S. Marco a Valstagna con mezzi propri.
ORE 15.00
Concerto-performance "La musica delle piante" a cura di Nedda Bonini e Andrea Pavinato, presso San Cristoforo al lago vicino al circolo velico.
MARTEDI' 21 AGOSTO, ORE 21.00
Presentazione-recital del romanzo di Roberto Frison "Ezzelino e il libro del comando", presso il Cogoeòn della Valgadena, Valstagna.
MERCOLEDI' 22 AGOSTO, ORE 21.00
Conferenza "I Centi in Europa e in Italia" a cura di Alessandro Marchesan, presso il Museo del Covolo, Cismon del Grappa.
GIOVEDI' 23 AGOSTO
ORE 21.30: Alban fùam (Italia) irish folk
ORE 23.30: Patrick's (Italia) irish folk
VENERDI' 24 AGOSTO
ORE 21.30: Finnegan's Hell (Svezia) Folk rock-celtic punk
ORE 23.30: Balt Huttar (Italia) cimbrian folk metal
SABATO 25 AGOSTO
ORE 21.30: Celtica Pipes Rock (Scozia-Austria) celtic rock
ORE 23.30: The Rumpled (Italia) irish folk.irish punk
DOMENICA 26 AGOSTO
ORE 21.30: Skolvan (Bretagna) tradizionale bretone
ORE 23.30: The Lend Farmers (Irlanda) irish folk